Collaborazioni

Fondazione Ezio Franceschini onlus (FEF)

La FEF, costituita nel 1987, è un istituto di ricerca sulla cultura testuale dell’Europa medievale. Per statuto, persegue finalità culturali e svolge attività di ricerca scientifica e di tutela, promozione e valorizzazione di beni di interesse artistico e storico. È un ente senza scopo di lucro, che dal 18 maggio 1990 figura nella tabella degli enti che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali considera meritevoli di contributo e sostegno da parte dello Stato. Fra le attività della Fondazione, oltre alla conservazione e alla valorizzazione della biblioteca (ca. 140.000 volumi) e dei fondi archivistici (tra i quali quelli di Ezio Franceschini, Gianfranco Contini, Vittore Branca, Bruno Nardi, d’Arco Silvio Avalle) si segnala la promozione di alcuni progetti di ricerca dedicati principalmente alla cultura medievale, latina e romanza, nelle sue espressioni letterarie. I settori principali ai quali si sono dedicate le ricerche promosse dalla FEF sono la filologia mediolatina, la filologia italiana e romanza, la mistica e la mariologia, la musicologia, l'informatica umanistica e la storia della medievistica. In questi ambiti la FEF realizza progetti di ricerca di base, con repertoriazione di testi e manoscritti in forma di database, assegna borse di studio e collaborazioni alla ricerca, promuove pubblicazioni periodiche e monografiche. Sul piano informatico, la FEF promuove insieme alla SISMEL il portale Mirabile nel quale sono consultabili in open access i dati sui testi e i manoscritti medievali prodotti dai diversi progetti in corso.

La collaborazione del progetto RdP con la FEF riguarda la descrizione e l’analisi delle attestazioni manoscritte, i cui dati, testo per testo, sono stati inseriti in un’apposita sezione del portale Mirabile. Il progetto ha così potuto usufruire delle schedature già presenti nel portale nell’ambito del progetto LIO. Lirica italiana delle origini, promosso dalla FEF, e offrire la possibilità di consultazione integrata dei due archivi. La FEF garantisce inoltre la consultabilità dei dati on line anche oltre la conclusione del progetto RdP.

Istituto Opera del Vocabolario Italiano (OVI)

L’OVI è dal 1985 l’Istituto del CNR che ha il compito di elaborare il Vocabolario Storico Italiano. Ha sede presso l’Accademia della Crusca, dalla quale ha avuto origine nel 1965. Pubblica in rete il Tesoro della Lingua Italiana delle Origini - TLIO, che è la parte antica del Vocabolario Storico Italiano, e il Corpus OVI dell’’italiano antico. È punto di riferimento, in Italia e nel mondo, per gli studi sull’italiano dei primi secoli. In particolare, il Corpus OVI dell’Italiano antico, implementato in GATTO©, contiene tutti i testi significativi editi scritti in qualunque varietà dell’italiano prima della fine del Trecento (al 31 agosto 2011 2.948 testi per 29.208.359 parole) ed è in continuo sviluppo. Il Corpus TLIO per il vocabolario è il corpus lemmatizzato, la parte del Corpus OVI sul quale si fonda la redazione del TLIO. Dal 1998 (prima uscita in rete) e poi dal 2005 (implementazione in GattoWebTM), il corpus è riconosciuto come lo strumento più importante per gli studi di filologia e linguistica dell’italiano antico. Tra gli altri corpora complementari che sono consultabili sul sito web dell’OVI, il corpus LirIO - Lirica Italiana delle Origini (dalle Origini al 1400, con un incremento di circa 1.800 nuovi componimenti rispetto al Corpus OVI, che saranno gradualmente integrati. Dal 2016 l’OVI gestisce la segreteria italiana dello European Research Infrastructure Consortium DARIAH (Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities: DARIAH-ERIC / DARIAH-IT).

La collaborazione prevede l’allestimento del sito web del progetto RdP, la marcatura e l’implementazione dei testi editi nel database OVI, la lemmatizzazione del corpus stesso e la sua pubblicazione in linea. Le ricerche possono essere limitate al corpus RdP o estese all’intero corpus TLIO e effettuate per forme, per lemmi, per categorie grammaticali, per disambiguatori (tra lemmi omografi), per iperlemmi. I risultati ottenibili consistono nella visualizzazione delle parole localizzate nei testi con i relativi contesti, in cooccorrenze di più parole in sequenza o in prossimità, in formari, lemmari, iperlemmari o incipitari, in informazioni statistiche e bibliografiche sui testi.

Petrarch Digital Library

La Petrarch Digital Library, parte delle Manchester Digital Collections della University of Manchester, diretta da Guyda Armstrong, raccoglie le riproduzioni digitali complete e i metadata di 84 edizioni delle opere in volgare di Petrarca e di commenti che le riguardano, stampati tra il 1470 e il 1650. Le digitalizzazioni sono state realizzate nell’ambito del progetto Petrarch Commentary and Exegesis in Renaissance Italy, c.1350-c.1650, finanziato dall’AHRC e diretto da Simon Gilson (PI: University of Oxford), Federica Pich (Co-I: University of Leeds) e Guyda Armstrong (Co-I: University of Manchester). Il progetto ha prodotto anche il database PERI, un censimento di materiali esegetici, manoscritti e a stampa, dedicati ai Rerum vulgarium fragmenta e ai Trionfi. Le schede del database sono dovute a Giacomo Comiati e Lorenzo Sacchini, in collaborazione con Francesco Venturi e con la supervisione di Simon Gilson e Federica Pich. Le Manchester Digital Collections costituiscono la piattaforma online che ospita le magnifiche collezioni della John Rylands Library e di altre istituzioni culturali della University of Manchester, il Manchester Museum e la Whitworth Art Gallery. I termini di utilizzo della Digital Library sono accessibili qui .

La collaborazione del progetto RdP con la Petrarch Digital Library prevede l’accesso alle schede bibliografiche e alle riproduzioni complete di incunaboli e stampe del XVI secolo presenti nella collezione.