R154 [Sol. CLXVII – A9*]

   Io mi credëa tropo be· l'atrieri

ricoverato aver mia libertate:

roti avea i legami e ispezate

le porte e inganati i prigionieri,


   †echo† per salvatichi sentieri

fugiva forte e per vie disusate,

ma la sventurache le mia pedate

seguïafece vani i mia pensieri.


   Perciò ch'Amordond'io non avisai

venendomi rinchiude ele sua armi

ver' me drizandogridò: - Tu  giunto!


   O fugitivo servoove ne vai? -

E·rider e 'l prender me e religarmi,

in darmi a' sua ministrifu in  punto.


Testimoni:
R103, f. 49r: Soneto di mess(er) franciescho

Bibliografia: Solerti, Disperse, p. 227; Massèra, Rime, pp. CXXXIII,191; Proto [Recens. Massèra], p. 115; Branca, Rime1, p. 351; Lanza, Rime, pp. 282-283; Leporatti, Sonetti attribuibili, p. 215; Proto [Recens. Solerti], p. 36.

Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA CDE CDE

Errori del codice ai vv. 6 via («vie disusate» con plurale, in rima); 7 «ma la sventura, che le mia pedate | seguir, fece vano i mia pensieri» (seguia, con Massèra meglio che Branca seguì – Lanza seguì, e vani accordato con pensieri), conservato dal Solerti ma replicando il verbo «… seguir fece, fe’ vani…» ; 11 dirizando iperm. (drizando). Solerti e Massèra hanno corretto anche 1 e 3 credea e avea in credeva e avevo/aveva. Tutti gli editori sono intervenuti su 14 «E· rider e ’l prender me e religarmi | in darmi a’ sua ministri…» completando il polisindeto: Massèra, «e darmi», Branca «e ’l darmi»; Solerti, con soluzione più invasiva che coinvolge anche il v. 13 (forse per ragioni prosodiche, per ovviare agli ictus non petrarcheschi di 2a 5a e 7a) «E ’l rider, e ’l prendermi e rilegarmi | E ’l darmi…», Lanza «Rider… | e ’l darmi». La lezione del codice può essere difesa attribuendo a in darmi valore progressivo – ‘dandomi ai suoi ministri’ – con particolare riferimento a rider. La lacuna al v. 5, dove il copista scrive echo seguito da una crocetta e lascia uno spazio prima di p(er), è stata integrata da Solerti con così, dal Massèra con come, ambedue possibili ma soluzioni forse troppo ovvie per spiegare la difficoltà di lettura del copista. È preferibile pertanto lasciare una crux. Al v. 10 interveniamo sull’immagine incongrua di Amore che, vedendo […] rinchiude¸ ossia ‘chiude il passo’, ‘mette con le spalle al muro’, correggendo in venendo […] rinchiude (‘Amore, sopraggiungendo di sorpresa, non si sa da dove, chiude il passo’ ecc.: cfr. Rvf 69, 12 i’ non so donde). Solerti accordava anche la sequenza verbale avisai rinchiude (presente storico) gridò («Per ciò ch’Amor, dond’io non avvisai, | Vedendo, mi rinchiuse»), giustamente restaurata dal Massèra in accordo col ms.
3 ispezate] ispesate
5 echo] segue crocetta e spazio
6 vie] uia
8 seguia] seguir ~ vani] uano
10 venendo] uedendo
11 drizando] dirizando