R157 [Sol. CII – A28**]

   O ch'amor siao sia lucida stella,

te nel mio meditar forma sovente

leggiadravagasplendida e piacente,

qual viva esser solevi e così bella.


   Quivi con teco l'anima favella,

ode e rispondee tanta gioia sente,

che la gloria del ciel crede nïente,

quantunque grandeper rispetto a quella.


   Macom' la viva imagine si fugge

e rompesi il pensier che lla tenea

e che 'n terra  cenner mi ricorda,


   torna il dolor che mi consuma e strugge,

e prego teche· lla morte mi déa

il te seguirdehnon esser più sorda


Testimoni:
Pr1, f. 4v; R103, f. 50r: /Soneto di mess(er) franciescho/

Bibliografia: Solerti, Disperse, pp. 176-177; Massèra, Rime, pp. XL, 215-216; Proto [Recens. Massèra], p. 115; Branca, Rime1, p. 354; Bianchi, Petrarca, pp. 81-82; Lanza, Rime, p. 290; Leporatti, Sonetti attribuibili, pp. 216-217; Proto [Recens. Solerti], p. 36; Barber, Disperse, pp. 80-81; Sapegno, Disperse, p. 616; Muscetta-Ponchiroli, Disperse, p. 586; Bigi-Ponte, Disperse, p. 343; Costa, Il codice parmense, p. 70.

Schema metrico: Sonetto ABBA ABBA CDE CDE

Una sola lezione sospetta di Pr1 al v. 3 leggiadria (leggiadra), al limite difficilior leggendo «te […], | leggiadria vaga» ecc., contro i numerosi errori certi del codice concorrente, per cui si rinvia all’apparato (cfr. vv. 1, 2, 4, 6, 11). Per l’opposizione al v. 14, contrariamente a quanto hanno fatto tutti gli editori, che hanno adottato la lezione di R103 «e prego te, che lla morte mi déa | il tuo seguir» (Massèra) o hanno preferito una personale congettura (Solerti «Di te seguir», ripreso da Barber e Branca), di fatto postulando un errore d’archetipo (per le Rime del Boccaccio i due codici risultano congiunti solo in un caso: cfr. son. V), seguiamo anche qui Pr1 «che ·lla morte mi déa | il te seguir» (e non «te seguir» con il omesso, come sembra aver inteso Branca in Rime1, forse fraintendendo l’apparato del Massèra, dal momento che parla di «lacuna di una sillaba che mi par facile integrare: con gran vantaggio del senso sulla lezione di M[assèra]»), soluzione, più che suggerita, imposta da un prezioso riscontro proprio col Boccaccio: Av I 31 «se questo luogo… | abbandonar ti piace, il me seguire | ti poserà in sì piacente festa» (espressione regolarizzata nella red. B: «abbandonar ti piace e me seguire»).
1 O] E R103
2 nel mio meditar] ne il mio miritar R103
3 leggiadra] leggiadria Pr1 ~ e] om. R103
4 solevi] solea R103
8 rispetto] preceduto da /riss/ Pr1
9 com’] come Pr1 R103
11 che in terra sè cenner] quando intera auer /mi si credea/ R103
14 il te] el tuo R103